Mostra fuori porta: “Hayez, l’officina del pittore romantico” alla GAM di Torino

Sono rimasto entusiasta dalla mostra di Hayez presso la GAM di Torino e la consiglio calorosamente.

Il motivo principale per cui consiglio vivamente di andare a visitare la mostra è, perché accanto ai dipinti, molti provenienti da collezioni private, sono stati accostati diversi disegni preparatori.
Questo aspetto può essere molto intrigante per i visitatori, in quanto trasmette loro l’idea di essere stati invitati nell’atelier dell’artista. Io mi sono immaginato il pittore, mentre riproduceva le sue idee su carta, come se fossero degli appunti, con dei gesti rapidi e appassionati.

Successivamente, Francesco Hayez avrebbe utilizzato questi preziosi appunti per realizzare le sue elaborate e romantiche composizioni, così raffinatamente dettagliate. Insomma, ammirando i vari dipinti esposti nelle diverse sale, allestite in un’atmosfera davvero suggestiva (niente è lasciato al caso: dal colore dei muri alle luci puntate sui quadri), mi sono lasciato trasportare dalla fantasia, immaginando il processo creativo dell’artista e ho cercato di comprendere quale fosse il suo metodo.

Tra le varie opere (più di 100, tra disegni e dipinti provenienti da prestigiose collezioni), che ripercorrono importanti episodi di storia, arte e politica, conoscevo molto poco Hayez, il ritrattista e ne sono rimasto profondamente colpito.

Ho amato in particolare la versatilità espressiva dei ritratti femminili. Se dovessi citarne un paio, sceglierei per primo, il Ritratto della contessina Antonietta Prati Morsini bambina, non solo per i ricchissimi e preziosissimi dettagli, ma anche per la profondità psicologica del volto. La bimba ha un’espressione un po’ imbarazzata, tipica dei bambini quando vengono fatti mettere in posa dai genitori per fotografarli, ma allo stesso tempo ha un’aria compiaciuta, poiché è circondata da meravigliosi fiori colorati e perché indossa un incantevole abitino bianco con delle scarpette nere. Un ritratto completamente diverso, invece, è quello della Accusa segreta che esprime allo stesso tempo, sensualità, rabbia, dolore, malinconia, rendendo il dipinto davvero enigmatico e ipnotico. La donna appare bellissima quanto spietata; mentre osservavo il dipinto, ho provato quella sensazione di suspence, tipica di quando si legge un giallo oppure si assiste a teatro ad una scena chiave di una pièce.

 

C’è tempo per visitare Hayez, l’officina del pittore romantico, fino al 1° aprile.

Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito della GAM

Andrea Battagin